le nostre opinioni di fine anno
- opinionicalcistich
- 31 dic 2024
- Tempo di lettura: 4 min
riassumiamo il 2024 appena trascorso in 8 tematiche secondo noi importanti da commentare: se ne hai qualcuna da proporre scrivicela qui nei commenti (magari facciamo una parte due)

C come confusione, quella del progetto tecnico della roma: 4 allenatori, 5 anni di contratto dilaniati, nuovo direttore sportivo completamente fuori dalla realtà (mourinho fece in italiano la prima conferenza stampa all’inter, ghisolfi dopo 6 mesi non sa dire una parola che non sia in francese), credi tattici sconfessati in manciate di settimane e patrimoni in cartellini di calciatori sprecati (soulé chi?)
I come inter. impossibile non menzionare i campioni d’italia che hanno conseguito la bramata seconda stella: merito dell’opposto di quanto detto sulla roma, merito di uno dei migliori dirigenti della storia del calcio italiano, quel vecchio volpone di beppe marotta che nonostante budget ridicoli e proprietà prima fallimentari e poi inesistenti riesce a fare sul mercato affari clamorosi (in ingresso a zero e in uscita a vagonate di milioni), a mettere a un allenatore sì bravo ma non fenomenale delle rose che negli ultimi anni non sono state inferiori a nessuno e soprattutto a creare e mantenere un ambiente che va nella stessa direzione, che ha un’idea chiara di futuro e pertanto sa quello che occorre fare oggi.
A come assurdo, l’europeo della nazionale italiana. le ultime partite dell’anno stanno facendo dimenticare troppo in fretta il disastro che la gestione spalletti ha causato: scelte in fase di convocazione e in fase tattica che secondo noi non devono essere viste come episodiche, perché basta vedere la carriera dell’allenatore toscano per averne la conferma.
O come obsoleto. parliamo di questo sistema calcio italiano che anche nel 2024 è stato troppo dipendente dagli arbitri, che sembra assumino un potere quasi divino, siano intoccabili, siano impossibili da criticare. abbiamo parlato dello sciopero di inizio dicembre in cui giovani e meno giovani di un’intera regione sono rimasti a casa senza poter scendere in campo, uno sciopero nato sì come risposta a gesti condannabili ma che non è seguito da ció che veramente risolverebbe il problema (formazione e cultura sportiva per giovani arbitri e calciatori) e che forse ribadisce come “senza di noi non gioca nessuno”, a confermare ulterioramente il potere che questa categoria vuole assumere nell’intero sistema.
2 come i milioni di euro al mese proposti dal manchester city al neo pallone d’oro rodri per il rinnovo di contratto: una cifra monstre per un giocatore certamente decisivo (a dispetto del ruolo anche in zona goal, come dimostrato dal goal decisivo in finale di champions league 2023 e da quello che ha chiuso il quarto campionato di fila vinto dai citizen, record nella storia del calcio inglese) ma che sottolinea come aumenti inesorabilmente la spesa dei top club per gli ingaggi dei calciatori, a dispetto di qualsiasi volontà di inserimento di salary cap sul modello nba, realtà che ancora nel 2024 appare lontanissima da far raggiungere al calcio europeo.
0 come i nuovi stadi inaugurati in italia nel calcio professionistico: siamo sicuri che anche a fine 2025 saremo a scrivere questo commento, perché la soluzione non vuole essere trovata da chi dovrebbe farlo. la politica è sorda: sembra contro intuitivo che un argomento così caro agli italiani, che pertanto porterebbe i voti che ai politici interessano, non sia sul tavolo di amministrazioni e governi regionali e nazionale, eppure è così. voi sapete perché? noi francamente non ci arriviamo.
2 come le squadre di rieti, città laziale di grande tradizione nel calcio non solo dilettantistico ma che di esso è un chiaro esempio di tutti gli aspetti negativi che questo porta. nel 2024 abbiamo assistito al ritorno della ssa rieti in serie d, un ritorno solo teorico perché dopo lo spareggio vinto sulla w3 maccarese la squadra reatina ha rinunciato all’iscrizione nel massimo campionato dilettantistico per presunti dissidi con il comune circa l’utilizzo dell’impianto manlio scopigno, per il quale (a detta della società) è stata sempre preferita l’altra squadra cittadina, l’fc rieti militante quest’anno nel campionato di eccellenza dopo la promozione nella scorsa stagione. ma, ci chiediamo, è possibile che nonostante le centinaia di migliaia di euro (se non milioni) spesi da ognuna delle due società non si riesca a dare alla città e alla provincia una squadra che sia capace di competere non solo in serie d, ma anche per una promozione nei professionisti? siamo sicuri che le volontà siano solo tecnico-sportive? ovviamente no, ma nemmeno ci sogniamo di crederlo. quantomeno, però, speriamo e chiediamo che le volontà extra-calcio non privino intere comunità dell’amore per la loro squadra e per lo sport (praticato e seguito) più bello del mondo, aspetti che dovrebbero essere alla base del calcio dilettantistico.
4 come le vittorie nella fase finale che hanno portato l’atalanta alla conquista dell’europe league: l’ultima con un epilogo incredibile, considerato l’anno dei record dell’avversario, il bayer leverkusen di xabi alonso che in verità anche con la roma aveva scricchiolato, evidenziando come forse il campionato tedesco non è che sia proprio competitivo (gli 11 campionati consecutivi del bayer monaco non sono certo stati vinti perché i bavaresi hanno sempre avuto squadre stellari). una vittoria che è un giusto premio al lavoro della proprietà, della dirigenza e della guida tecnica neroazzurra, ma non altro: non è una favola low cost (la proprietà è una delle più ricche) e non avrà eredità tecnica (i calciatori neroazzurri fuori da questo contesto non valgono le posizioni in classifica e i premi di squadra conseguiti), ma sarà solo un bel ricordo per gli appassionati del bel gioco e i (pochi ma rumorosi) tifosi atalantini.
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